Carolina Giuliani

 

 

Per il ciclo ‘Luogo dell’arte’ Firenze, Otto ha deciso di concludere il percorso con le opere ‘Prospettive di Vita’ di Carolina Giuliani, pittrice e nuova promessa nel mondo dell’arte, a cura di Olivia Toscani con la collaborazione di Monica Tognozzi Moreni e Mariolina Dufour Berte. Un motivo anche per ringraziare la città di Firenze per averci seguito in tutti questi anni e augurarci che, con questa ultima nostra personale, il nostro affezionato pubblico desideri continuare a seguirci nei nostri futuri progetti come Otto art&design Int.
Carolina Giuliani nasce in una famiglia romana dove tutti dipingono e fin da piccola gira per musei e si sporca di colori imbrattando le tele dello studio della madre e del nonno che le permettono di sperimentare in piena libertà la sua creatività.
Carolina segue il corso triennale all’Accademia Spinelli per l’Arte e il Restauro e sceglie materie più moderne come le tecniche di comunicazione pubblicitaria, la grafica, l’impaginazione; costruisce story boards a mano per spot pubblicitari, studia con grande passione la semiologia e il linguaggio dei segni.
Dopo il diploma viene assunta presso l’Agenzia di pubblicità Graphic Group dove impara il disegno tecnico e gli esecutivi fatti a mano dove è necessaria precisione e cura del dettaglio. Si dedica poi alla  realizzazione di acquerelli facenti parte di progetti del paesaggista Niccolò Grassi. Di li’ a poco conosce Grazia Carovani, straordinaria insegnante fiorentina che la coinvolge nell’apprendimento del metodo Martenot. Il metodo artistico pedagogico è fondato negli anni ’30 dalla pianista e pittrice Ginette Martenot e sviluppato ancora oggi principalmente in Francia. Questo metodo ha rivoluzionato l’insegnamento dell’arte in parallelo con quello scolastico di Maria Montessori e Rudolf Steiner. Con Grazia Carovani Carolina si appassiona tanto da impegnarsi nel corso di formazione per l’insegnamento nella scuola. I punti chiave da  lei seguiti nella scuola sono essenzialmente: il risveglio della creatività e della sensibilità artistica in ognuno di noi; l’improvvisazione, l’educazione dello sguardo profondo verso le cose e la memoria visiva; l’attenzione costante a luce e movimento nella natura e verso gli oggetti; l’equilibrio tra le forme, i piani, gli spazi e le prospettive; la qualità del segno e del gesto, l’alleggerimento dello stress anche attraverso distensioni del corpo. Nei suoi lavori si sente lo studio dei piani, delle linee, dei valori tridimensionali, degli spazi prospettici e geometrici. Ritroviamo le fusioni di linee trasparenti o decise, densità diverse, materie diverse e tecniche pittoriche miste. Carolina predilige acquerelli di paesaggi anche astratti, si avvicina poi alla tecnica asiatica che impiega il pennello cinese con la china e raffigura piante di bambù e personaggi semplici che si muovono nello spazio. Non ultima la serie astratta chiamata CAOS, un insieme di lavori dove Carolina utilizza vernici e colori industriali rifacendosi all’astrattismo più contemporaneo.

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