Tabula rasa

Nell’antica Roma una tabula rasa era una tavoletta di cera cancellata in modo da poter essere usata per riscrivervi sopra. Metaforicamente, è il concetto che vuole rappresentare lo spirito vuoto che è in noi e che deve essere riempito dalle sensazioni che man mano andiamo provando.
E per poter accogliere altri scritti (esperienze ) bisogna rasare la tavola di cera e quindi fare pulizia. Aristotele ha della conoscenza una concezione empiristica: la mente umana prima delle sensazioni è una ‘Tabula Rasa’ (una tavola incerata, schiacciata e rinnovata): prima dell’esperienza sensuale non c’è nulla e per Aristotele la conoscenza ci deriva dall’esperienza sensuale.
Il nostro progetto di ‘Tabula Rasa’ (in fase di elaborazione per il suo completamento), comincia il suo percorso dal piano sgombro, per poi essere imbandito, grazie all’esperienza progettuale, artistica, sensuale ed empiristica dell’uso quotidiano delle cose. Viene man mano guarnita con oggetti frugali, contenitori di cibi, di fiori, ornamenti, rifiniture, complementi ed ancora oggetti che servono per poter vivere una vita di convivialità. La tavola parte rasa, vuota per riempirsi apparecchiata di nuove idee, e non solo per la tavola, ma anche per la vita che si conduce intorno ad essa. Quanto tempo spendiamo ogni giorno intorno ad un tavolo? La tavola apparecchiata dove ci si siede per mangiare, il tavolo da riunioni intorno al quale ci si incontra per discutere o lavorare, la tavola ‘pubblica’ di un ristorante o di una festa dove ci si incontra per condividere un pranzo o un banchetto, il tavolo da gioco punto di svago.
Il tavolo è nella storia dell’uomo il punto di incontro e di scambio tra le persone e spesso rappresentato come un elemento ricco di ornamenti, lavorazioni e decorazioni che lo contraddistinguono e rendono unico e prezioso ciò che accade sopra e intorno.
Tabula Rasa è un work in progress, un laboratorio dove si parte con pochi oggetti e in seguito, in vari appuntamenti, si completa con tutte le opere degli artisti invitati, con incontri dove viene presentato il nuovo arrivo.
Otto, in questo progetto, con gli artisti, designers e artigiani con i quali lavora, vuole proporre una varietà di interpretazioni del tavolo e degli oggetti che stanno sopra e sotto. In questo periodo storico, pensiamo sia compito di chi elabora progetti e realizza oggetti che ci circondano nel quotidiano, riflettere sulla loro identità e il loro significato, confrontandosi con i temi mutevoli della vita di tutti i giorni. Sono pezzi unici o piccole serie, opere che “ragionano” sulla loro funzione e propongono modi di interpretarla con letture originali e stimolanti.

‘Otto rappresenta esattamente la strada che è possibile percorrere per cercare di fare dell’arte un sistema di vita, portando negli oggetti d’uso quotidiano la Bellezza che dovrebbe caratterizzare la vita sempre. Una bellezza, un’arte, che non rappresentano un accessorio nella vita.’

– Matteo Renzi, Sindaco della città di Firenze

 

 

 

Artisti invitati a tabula rasa:

Mauro Lovi – tavoli
Nicola Perilli – oggetti e suppellettili per tavola
Michele Martinelli – tavolo
Christophe Quarena – tavolo
Elia Marzetta – tavolo
Livio Tessandori -tovaglia
Stefano Breschi – oggetti per tavola
Elisabetta Nencini – tavolo
Antonio Lo presti – tavolo
Danilo Trogu – oggetti per tavola
Kitta Martini – oggetti per la tavola
RossoRamina ( federica e stefano) – oggetti per la tavola
Benvenuto Saba – trono in pietra
Vercelli-Giovannini-Bianchi – sottopiatti segnaposti
Adam Marelli – oggetto d’arte
Matthew Licht – menu e ricette
Lorenzo Perrone – oggetti d’arte
Manuela Pimentel – tavolo
Ryota Shioya – oggetti per la tavola
Marina Calamai – tavolo

 

CATALOGO

condividi